La nascita del presepio in Italia viene fatta risalire alla rievocazione del Natale allestita da San Francesco a Greccio, nella notte del 24 dicembre del 1223. In realtà, la rappresentazione della Natività trova già collocazione nell’arte paleocristiana con appresentazioni pittoriche, a mosaico e a bassorilievo. Le prime due immagini di Cristo Bambino sono di poco posteriori al 200 e si trovano a Roma all’interno delle catacombe: una mostra la Madonna in trono con in braccio Gesù Bambino, l’altra è un’adorazione dei Re Magi, iconografia tipica del presepio.
In numerosi sarcofagi, inoltre, Gesù è ritratto fasciato ed adagiato in una mangiatoia tra i musi protesi di un asino ed un bue, come nel famoso sarcofago di Stilicone nella basilica di Sant’Ambrogio a Milano.
Durante il Medioevo, tra il Duecento e il Trecento, grandi artisti come Nicola Pisano e Giotto si occuparono del tema della Natività.
Nello stesso periodo nacque il presepio con statue mobili a tutto tondo come quello di Arnolfo di Cambio a Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, composto da otto statue scolpite nel marmo, oppure quello della chiesa di Santo Stefano a Bologna, in legno.
Da questo momento in poi, la storia del presepio a tutto tondo segue una sua strada rispetto alle figurazioni della natività: una strada fatta da nomi, anche illustri, della storia dell’arte con gruppi scultorei collocati in chiese e santuari importanti. A partire dal Seicento, grazie anche alla forte componente affettiva che il tema della Natività comporta, il presepio diventa oggetto di culto e assume presto un carattere popolare diffondendosi anche nelle case.
In Italia è la Toscana uno dei primi centri di diffusione, seguita dal Regno di Napoli e, più in generale, dalle regioni meridionali. Seguiranno le regioni del centro e del nord.
Le composizioni si arricchiscono di personaggi e scene, rivelando presto l’estro e la fantasia degli artisti che le creano e diventando uno specchio fedele degli usi e costumi dell’epoca e del luogo che ha visto la loro realizzazione.
Alle soglie dell’Ottocento il presepe, definitivamente uscito dagli ambienti meramente ecclesiastici e aristocratici, comincia ad assumere connotati e caratteri popolari. Diventa quindi oggetto domestico rituale ed entra anche nelle case delle famiglie meno abbienti, sia in città che nelle campagne.